Sono terminati da poco i lavori di messa in sicurezza della chiesa di San Cristoforo in località Arnano, nel comune di Camerino, svoltisi sotto la direzione dell’Arcidiocesi e coordinati da questa Soprintendenza. Purtroppo anche questa piccola chiesa rurale del XV secolo, scrigno di un prezioso tesoro d’arte come tante altre pievi e chiesette dell’Appennino, non è stata risparmiata dalla violenza del sisma del 2016; così le profonde lacerazioni dei suoi muri hanno inevitabilmente ferito il ciclo di affreschi del Maestro di Arnano, l’anonimo pittore che deve proprio la sua fama a queste pitture votive risalenti agli anni ottanta-novanta del Quattrocento. Gli affreschi di San Cristoforo sono una testimonianza rilevante di una realtà storico-artistica locale fatta di maestri cosiddetti “minori”, partecipi però della stessa cultura dei vari Giovanni Boccati o Giovanni Angelo di Antonio e attenti interpreti della stessa. I lavori della chiesa di San Cristoforo hanno interessato circa 36 mq di pitture murali sviluppate nella zona presbiteriale e lungo la navata, tra le raffigurazioni votive vi sono una Crocifissione e Santi, un San Cristoforo, una Madonna della Misericordia e altre figure di Santi; in particolare l’intervento si è concentrato sulla parete di fondo, che presentava numerose e profonde fenditure ramificate in tutte le direzioni, causate dal crollo retrostante del muro di supporto.
Pertanto si è provveduto ad un pronto intervento con velinatura della superficie pittorica, alla sigillatura delle microfessurazioni e successivamente all’inserimento attraverso fori di una soluzione consolidante dell’intonaco, al fine di ridare consistenza materica al medesimo senza aggravare con l’iniezione di malta idraulica, nonchè alla stuccatura dei bordi ai margini delle lacune. Dopo aver consolidato tutta la superficie in precario equilibrio, è stato predisposto sugli affreschi un ulteriore sistema di sicurezza: l’applicazione di un’armatura lignea, previa interposizione di materiale spugnoso ammortizzante avente funzione di cuscinetto. I pannelli in legno sono stati appoggiati senza troppa pressione, in modo da garantire un movimento minimo di circa 5 cm dell’apparato murario. La pannellatura, realizzata anche in considerazione dell’assenza di umidità all’interno della chiesa, potrà fungere da supporto in caso di ripetizione di scosse telluriche importanti. Lo stato degli affreschi andrà comunque controllato e valutato periodicamente.
Non meno importante è stata la campagna di raccolta frammenti, tutti catalogati e mappati, al fine di poter presto restaurare il ciclo e di poterli ricollocare in situ per restituire quanta più possibile leggibilità a queste interessanti pitture murali.

Prima della messa in sicurezza: i danni provocati dal sisma

Gli interventi sugli affreschi

Pubblicato il 12/08/2018