Scoperto un gruppo di sepolture tardo antiche a Colomborone.
Nello scorso mese di aprile a Pesaro, non distante dalla località Colombarone, durante un’assistenza archeologica in corso d’opera richiesta dalla Soprintendenza per il rifacimento di un’abitazione privata, è stata scoperta una piccola porzione di necropoli rurale di età tardo antica.
Subito al di sotto di uno strato di macerie steso nell’area in seguito a precedenti lavori edili, in corrispondenza di alcuni capanni abbattuti, sono state portate in luce 4 sepolture ad inumazione; la stratificazione archeologica successiva, però, risulta asportata dalla costruzione dei capanni poi abbattuti.
Tutte le tombe sono orientate ordinatamente in senso nord-ovest/sud-est e solo la Tomba 3, presenta conservato lo scheletro in giacitura primaria; le altre risultano invece piuttosto sconvolte poiché dovettero essere intercettate, aperte e poi richiuse frettolosamente in epoca imprecisata.
Le tombe 1, 2 e 3 sono coperte con tegole e possono quindi essere interpretate come fosse terragne coperte a piattabanda o tombe alla cappuccina, mentre la 4 conserva solo poche ossa e solo qualche raro frammento laterizio, rendendo impossibile stabilire il tipo di sepoltura.
Tra le tegole della tomba 1 una reca l’importante bollo di fabbrica di Q. Clodio Ambrosio, riconducibile a un’officina laterizia romana del I sec. d.C. collocata fra Veneto e Friuli. Si tratta quindi di una tegola proveniente da un insediamento molto più antico, recuperata e riutilizzata per questa tomba.
Dalla tomba 3, infatti, proviene, come unico elemento del corredo, una coppia di orecchini direttamente confrontabili con vari esemplari tardo antichi e alto medievali e quindi collocabili preliminarmente tra il V e il VI sec. a.C.
Questa tomba appare la meglio conservata: anch’essa orientata in senso nord-ovest/sud-est, con il cranio a nord, presenta l’inumato in posizione supina con il cranio in posizione frontale, il braccio destro flesso sopra il bacino e quello sinistro disteso lungo il fianco. La posizione delle ossa farebbe ipotizzare che il corpo fosse avvolto in un sudario e che si sia decomposto in uno spazio pieno. L’inumato presenta come corredo i due orecchini in bronzo in corrispondenza dei lobi e un elemento in ferro (forse un elemento decorativo per l’acconciatura) dietro il cranio all’altezza della nuca.

Il sito di rinvenimento si trova a poca distanza dalla villa tardo romana di Colombarone, poi parzialmente trasformata in luogo di culto cristiano, ed è collocato su un piccolo poggio prospiciente la strada della Romagna, che ricalca in parte la via Flaminia da Pesaro a Rimini nel tratto di attraversamento del Colle San Bartolo.
La necropoli afferiva con ogni probabilità a una villa o a un piccolo nucleo abitato molto vicino, ancora da localizzare, che rientra certamente nello stesso sistema insediativo ville – viabilità in cui rientra la villa di Colombarone e conferma la vitalità del territorio pesarese in età tardo antica – alto medievale la cui massima espressione sono i mosaici della Cattedrale.

Pubblicato il 23/06/2018