ARCHEOLOGIA PREVENTIVA E GRANDI OPERE
Nuove scoperte a Morrovalle
Morrovalle (MC), Palazzo Lazzarini, giovedì 19 dicembre 2019 ore 17:00
A conclusione delle indagini di archeologia preventiva eseguite per la realizzazione del metanodotto San Marco – Recanati, la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio delle Marche, assieme all’Amministrazione Comunale di Morrovalle (MC), alla Società Gasdotti Italia S.G.I. e alla cooperativa Archeologia, sono lieti di presentare i risultati, ancorché preliminari, degli scavi condotti in C.da Burella e a Borgo Santa Lucia di Morrovalle (MC).
L’incontro avverrà il 19 Dicembre alle ore 17.00 presso Palazzo Lazzarini a Morrovalle, ed è aperto al pubblico.
Presso C.da Burella è stata riconosciuta un’area di frequentazione umana estesa per circa quattrocento metri lineari.
A seguito degli scavi è stato possibile identificare la presenza di fasi cronologiche distinte. Le evidenze più antiche sono pertinenti ad alcuni pozzetti, con all’interno grandi vasi cordonati in ceramica d’impasto, datati tra l’età del bronzo antico e medio. In prossimità del versante sud occidentale è stata intercettata invece la presenza di fossati anulari con fosse a pianta rettangolare riferibili ad una grande necropoli, estesa con ogni probabilità lungo tutta la costa del pianoro. Le tombe appaiono monumentalizzate da tumuli, con fosse deposito per il corredo vascolare ed assenza degli inumati, i quali si ipotizza venissero deposti ad una quota maggiore rispetto a quella attualmente conservata. La necropoli viene riferita alle tipologie di sepolture tardo orientalizzanti riscontrabili a Pitino di San Severino Marche, Matelica, Rio Cesi di Serravalle di Chienti, Tolentino e Recanati, databili tra la fine del VII e gli inizi del VI sec.a.C..
Presso Borgo Santa Lucia sono state indagate due strade glareate di età romana e un’interessante accumulo di materiale archeologico, esito di un’azione di defunzionalizzazione di strutture poste nelle prossimità, che ha restituito materiali significativi sia di natura artigianale che di ambito santuariale. Tra i principali reperti diagnostici segnaliamo una piccola gemma in ematite con incisioni a glittica, rappresentante un individuo intento a suonare la cedra, strumento spesso associato alle virtù apollinee, patere a vernice nera e altri oggetti associati a quelle che potrebbero essere state offerte votive.
Pubblicato il 11/12/2019