ART BONUS
“Madonna con Bambino e Santi”
Ambito di Giustino Episcopi, prima metà del XVI sec.
Affresco, cm. 255 x 175
Urbania (PU), Chiesa di Santa Chiara
Proprietà: Fondo Edifici di Culto (FEC) – Ministero dell’Interno. Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione.
Mecenate: COSTRUZIONI MELIFFI M. E GUIDI S. SRL di Urbania (PU)
Si è concluso il 24 gennaio scorso il restauro conservativo sull’affresco rinascimentale “Madonna con Bambino e Santi” della Chiesa di Santa Chiara di Urbania (PU), di proprietà del Ministero dell’Interno-FEC, realizzato grazie all’erogazione liberale dell’Art Bonus (art.1 del D.L. 31.5.2014, n. 83, convertito con modificazioni in Legge n. 106 del 29/07/2014 e s.m.i.).
L’affresco, collocato lungo la parete sinistra dell’aula della chiesa di Santa Chiara di Urbania, venne rinvenuto nel 1977 da Mons. Leonardi al di sotto di un dipinto del Peruzzini raffigurante “l’Immacolata Concezione” (1631): infatti gli importanti lavori di rifacimento dell’edificio sacro, promossi nella prima metà del Seicento dal Duca Francesco Maria II Della Rovere, interessarono anche gli arredi e gli altari laterali; proprio in tale occasione l’affresco rinascimentale venne occultato dalla tela tutt’ora presente in chiesa.
L’attribuzione dell’affresco, unanimemente riconosciuto come opera di altissimo livello artistico, è ancora incerta: la tradizione storiografica ne riportava la paternità a Timoteo Viti, pittore urbinate sodale di Raffaello, mentre la critica più recente vi riconosce la mano di un artista della prima metà del XVI secolo che presenta rapporti con lo stile manierista di Giustino Episcopi.
Il dipinto murale raffigura la tipica Sacra Conversazione rinascimentale, ambientata tra architetture rinascimentali che si aprono su un arioso paesaggio di fondo: al centro siede in trono la Vergine con il Bambino, affiancata a sinistra da Santa Chiara, San Francesco e, secondo le recenti attribuzioni, il Cardinale Bessarione; a destra da sant’Orsola e dalle undicimila Vergini martiri.
Dal punto di vista iconografico risultano evidenti i rimandi tra le Clarisse, proprietarie del convento e della chiesa di Urbania, e i Santi adoranti rappresentati nell’affresco, la cui presenza è appunto motivata sia dalla devozione della committenza sia dai legami con la chiesa per cui il dipinto era stato realizzato: Santa Chiara, titolare del monastero omonimo, San Francesco di cui veniva seguita la regola e al cui ordine le Clarisse appartenevano, Orsola e le Vergini al cui esempio le Clarisse si ispiravano; il personaggio in abiti cardinalizi con un modellino e un libro in mano è stato diversamente riconosciuto come S. Ambrogio (che però non fu mai vescovo), S. Bonaventura o, secondo l’ipotesi oggi più accreditata, il Cardinale Bessarione teologo, donatore di sacre reliquie e cardinale protettore dell’Ordine Francescano, i cui tratti con barba e lunghi baffi bianchi ricordano quelli presenti in altri suoi ritratti.
L’intervento di restauro, che si è concluso il 24 gennaio 2023, progettato e diretto dalla SABAP per le province di Ancona e Pesaro e Urbino ed eseguito dalla Ditta di Restauro Gamma srl., si è articolato in una serie di lavorazioni finalizzate all’eliminazione dell’umidità di risalita lungo il supporto, al preconsolidamento delle zone con pellicola pittorica a rischio caduta, alla rimozione dei depositi superficiali incoerenti e coerenti, al ristabilimento dell’adesione tra pellicola pittorica ed intonaco e tra intonaco e supporto murario, al ristabilimento della coesione della pellicola pittorica, alla rimozione di fissativi alterati e di sostanze varie sovrammesse all’affresco, oltre che di ridipinture e stuccature precedenti e sali solubili, fino alla stuccatura di fessurazioni, fratturazioni e cadute degli strati d’intonaco e alla velatura e reintegrazione ad acquarello di cadute della pellicola pittorica, abrasioni superficiali e lacune per la presentazione estetica.
Pubblicato il 20/01/2023