La Soprintendenza esprime profondo cordoglio per la scomparsa del Professore Marco Dezzi Bardeschi esponente di spicco del Restauro Architettonico. Laureato in Ingegneria con Giovanni Michelucci ed in Architettura con Piero Sampaolesi, inizia la sua attività lavorativa presso la Soprintendenza ai Monumenti ad Arezzo per poi dedicarsi all’attività di ricerca e di insegnamento, prima a Firenze e successivamente come Professore Ordinario presso il Politecnico di Milano, dove nel 1980 fonda il “Dipartimento per la Conservazione delle risorse architettoniche e ambientali”.

All’attività di insegnamento e professionale di architetto militante si sommano le numerosissime pubblicazioni, tra cui monografie, articoli e contributi, che spaziano dalla Storia dell’Architettura al dibattito teorico intorno alla disciplina del Restauro.

Tra i numerosi interventi intrapresi dall’Architetto nel corso della sua attività professionale, gli si deve nel territorio marchigiano la sistemazione della Piazza del Teatro a Porto San Giorgio a partire dal 1992. Il progetto, inserito nell’ambito del piano particolareggiato di recupero del centro antico ha previsto la risistemazione della Piazza, creando attraverso una prosecuzione naturale del tessuto pavimentale del contiguo borgo vecchio e sfruttando il dislivello della piazza, una banchina. Tale diaframma atto ad impedire l’accesso di mezzi meccanizzati alla zona pedonale, si concretizza in un sedile attrezzato con alberature e con una linea d’acqua, realizzata in memoria dell’esistente rio Petronilla, in quel punto interrato.

Fotografie tratte dalla scheda del progetto scheda sul sito internet dell’Arch. Marco Dezzi Bardeschi (Crediti fotografici: Marco Dezzi Bardeschi, link:
http://ec2.it/marcodezzibardeschi/projects/144718-marco-dezzi-bardeschi-porto-san-giorgio-ap-la-nuova-piazza-del-teatro-e-del-nuovo-lungomare-1992)
Disegni provenienti dall’archivio della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle Marche

Riportiamo inoltre la lettera di Alberto Grimondi sulla scomparsa di Marco Dezzi Bardeschi pubblicata sulla pagina internet della Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio del Politecnico di Milano.

(http://www.ssbap.polimi.it/comunicazioni/marco-dezzi-bardeschi/)

“Gentilissimi Colleghi, gentilissimi specializzandi

Molti di Voi già sono a conoscenza della scomparsa, avvenuta ieri, di Marco Dezzi Bardeschi. Ci uniamo al dolore e allo sgomento dei familiari e delle molte persone che, in una lunga vita di lavoro, hanno condiviso con lui momenti importanti. Non ho talento per i “coccodrilli” e non ritengo che, nell’ambito dei compiti pubblici che svolgiamo, debba trovar spazio l’espressione del sentimento più strettamente personale o dell’aneddoto.

Tuttavia, occorre ricordare che Marco Dezzi Bardeschi ha, dagli Anni Sessanta, trasformato i modi di concepire e di operare nel restauro architettonico, si è battuto per liberare l’intervento sull’esistente dall’arretratezza se non dall’ambiguità, ha difeso una visione aperta alla cultura contemporanea nel suo complesso, ha cercato in tutti i modi di fare della tutela non solo quello che comunque è, un impegno civile, ma anche di renderne partecipi nella misura più vasta possibile i cittadini tutti, di rivendicarla, in una stagione molto vivace, come un valore condiviso e collettivo,nella vita sociale e nell’insegnamento.

Basta ricordare i cantieri del restauro ufficiale – nella sua Firenze, ma anche a Milano – di cinquant’anni fa, per misurare la rilevanza della svolta impressa, nonostante le resistenze. Una battaglia di questa natura è sempre aperta, è un impegno sempre difficile, i risultati possono essere alterni. Ma abbiamo continuato a combatterla, siamo veramente disposti a continuare, in che misura l’abbiamo abbandonata, cosa occorre fare per superare un distacco che tende sempre ad aprirsi, e spesso si approfondisce, dentro e molto di più fuori, dell’Università? Il contesto cambia, ma abbiamo altrettanta energia e altrettanta voglia e capacità di comunicare?

Buon lavoro a tutti

Alberto Grimoldi”

Pubblicato il 12/11/2018