Dopo eventi calamitosi di portata eccezionale, come quelli vissuti nel territorio marchigiano, è subito apparso necessario trasferire in depositi allestiti allo scopo le opere d’arte contenute in edifici danneggiati, in particolare chiese, musei o palazzi storici, per evitare che subissero ulteriori danneggiamenti. Sono state dunque attivate apposite squadre per il recupero di beni mobili, composte da personale MiBACT, Vigili del Fuoco, Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale e volontari della Protezione Civile, appositamente formati per tali attività.

10418 beni mobili storico-artistici e archeologici recuperati2283 ml di beni archivistici recuperati4109 volumi recuperati

Gli interventi di recupero

Una volta estratte dagli ambienti danneggiati dal sisma, le opere sono state fotografate, inventariate facendo riferimento possibilmente al repertorio dell’Istituto Centrale per il Catalogo e corredate da apposite schede di tracciatura dello spostamento. I beni prelevati sono stati dunque trasportati, con mezzi messi a disposizione dall’Arma dei Carabinieri e dell’Esercito, presso diversi luoghi di deposito temporaneo collocati sul territorio: il MiBACT gestisce quelli collocati presso il Forte Malatesta ad Ascoli Piceno e la Mole Vanvitelliana di Ancona, mentre le Diocesi di Ascoli Piceno e l’Arcidiocesi di Camerino – San Severino Marche, essendo proprietarie di gran parte dei beni danneggiati dal sisma, ne gestiscono altri situati in sedi di loro scelta. Tra i beni oggetto di movimentazione è presente anche una grande quantità di materiale archivistico e librario, proveniente sia da Archivi comunali di grande importanza storica, quali quello di Arquata del Tronto e Visso, ma anche appartenenti a numerose parrocchie: dopo una prima valutazione del danno e in considerazione dei soggetti proprietari, tali beni sono stati trasferiti in sedi diverse.

A tutt’oggi i beni complessivamente movimentati nelle Marche superano i 10.000 pezzi.

Arch. Carlo Birrozzi

La situazione ad oggi.

A tutt’oggi i beni complessivamente movimentati nelle Marche superano i 10.000 pezzi. Una volta estratte dagli ambienti danneggiati dal sisma, le opere sono state fotografate, inventariate facendo riferimento possibilmente al repertorio dell’Istituto Centrale per il Catalogo e corredate da apposite schede di tracciatura dello spostamento. I beni prelevati sono stati dunque trasportati, con mezzi messi a disposizione dall’Arma dei Carabinieri e dell’Esercito, presso diversi luoghi di deposito temporaneo collocati sul territorio: il MiBACT gestisce quelli collocati presso il Forte Malatesta ad Ascoli Piceno e la Mole Vanvitelliana di Ancona, mentre le Diocesi di Ascoli Piceno e l’Arcidiocesi di Camerino – San Severino Marche, essendo proprietarie di gran parte dei beni danneggiati dal sisma, ne gestiscono altri situati in sedi di loro scelta. Tra i beni oggetto di movimentazione è presente anche una grande quantità di materiale archivistico e librario, proveniente sia da Archivi comunali di grande importanza storica, quali quello di Arquata del Tronto e Visso, ma anche appartenenti a numerose parrocchie: dopo una prima valutazione del danno e in considerazione dei soggetti proprietari, tali beni sono stati trasferiti in sedi diverse.

Pubblicato il 03/04/2018