Avviato il progetto di studio internazionale

A quasi trent’anni di distanza non è scemato l’alone di fascino e mistero che avvolge la più spettacolare scoperta mai effettuata nelle ricche necropoli dell’antica Numana, la cosiddetta “Tomba della Regina”. La defunta, vissuta probabilmente tra i decenni centrali e la fine del VI secolo a.C., fu sepolta con un’esibizione estrema di sfarzo all’interno di un circolo funerario. Lo testimoniano la fossa di tumulazione, dove, al di sotto di due carri, giaceva il corpo della donna ricoperto da centinaia di oggetti di ornamento; una seconda fossa, allestita a mo’ di vero e proprio spazio domestico, contenente oltre duecento oggetti di corredo, perlopiù in ceramica e in bronzo, e una terza fossa, che ospitava i resti di due equini.

Nonostante i restauri di un ridotto nucleo di oggetti del corredo, dei due carri e di tutti gli elementi di ornamento, coordinati dall’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro (ISCR) ed eseguiti dalla ditta Re.Co. tra gli anni Novanta e l’inizio degli anni Duemila, quasi tutto il complesso funerario risulta ancora sostanzialmente inedito e necessita di essere compreso e valorizzato appieno.

Nel giugno 2018 è cominciato il progetto di studio “La Tomba della Regina di Sirolo-Numana – Lo straordinario complesso funerario di una donna picena del tardo VI secolo a.C. come contesto-chiave per lo studio della Protostoria europea”. Il progetto avrà una durata di tre anni e sarà condotto dal Römisch-Germanisches Zentralmuseum di Mainz (RGZM) in collaborazione con il Polo Museale e la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle Marche. Grazie al finanziamento della Deutsche Forschungsgemeinschaft (DFG; progetto DFG EG 64/11-1) e del Polo Museale delle Marche, la ricerca porterà alla pubblicazione integrale di tutti i materiali della tomba e del suo contesto archeologico, anche attraverso il completamento dei restauri sui reperti ancora conservati nei depositi del Museo Archeologico Nazionale di Ancona. A conclusione degli studi una mostra consentirà al grande pubblico di conoscere e apprezzare i risultati di una ricerca che si preannuncia di fondamentale rilevanza.

Pubblicato il 10/08/2018