CORINALDO (AN) – SANTUARIO DI SANTA MARIA GORETTI (EX CHIESA DEGLI AGOSTINIANI DI SAN NICOLO’)
Corinaldo è un raro esempio di città fortificata dall’impianto urbano medievale e rinascimentale, custodita da un intatta cerchia di mura difensive. Quest’ultime si estendono per oltre un chilometro con fortificazioni intervallate da porte bastioni, poderosi baluardi poligonali, torrioni circolari e pentagonali.
L’attuale perimetro risale al 1367 e venne ampliato tra il 1480 ed il 1490, sicuramente ad opera di Architetti esperti in costruzioni militari, fra cui alcuni studiosi ipotizzano l’intervento di Francesco di Giorgio Martini o Baccio Pontelli.
Dalla Porta di Sopra o di San Giovanni, realizzata in occasione della addizione rinascimentale, dipartono i due muri di cortina, che definiscono il perimetro delle mura a forma amigdala, convergendo verso la Porta di Sotto o del Mercato, situata nel tratto più a valle. Entrambe le porte, con tipologia a cassero, furono sostituite con l’adozione di accessi a doppia saracinesca per svolgere in modo più adeguato la funzione di difesa.
Tra il 1436 e il 1484 fu realizzata una terza porta, Porta Nova, nella zona dell’ampliamento, posta a nord-ovest del centro murato aldilà di un avvallamento detto “ruga del fosso”, lungo il quale era sorto un modesto borgo extramurale. Il perimetro dell’addizione non poteva conformarsi all’andamento curvilineo del circuito trecentesco e quindi assunse una forma trapezoidale.
Dalla strada che fuoriesce dalla Porta di Sotto, che porta il medesimo nome, si delinea la conformazione architettonica che va a definire l’impianto tipico del borgo fuori le mura del castello, posto nell’angolo sud-est.
Il Santuario di Santa Maria Goretti sorge nella parte alta del centro storico di Corinaldo.
La costruzione della Chiesa risale all’anno 1717. Originariamente dedicata a San Nicola da Bari, assunse ben presto la denominazione Sant’Agostino, poiché concepita ed eretta a spese dell’Ordine dei Padri Agostiniani che la vollero quale organico complemento del nuovo vasto edificio monumentale che doveva ospitare la Comunità Agostiniana.
Tale Comunità era già da lungo tempo presente ed operante in Corinaldo: dapprima in una località fuori le mura, poi sullo stesso luogo della nuova costruzione.
L’abside di una precedente chiesa trecentesca risulta tuttora inglobata lungo il lato orientale dell’articolato perimetro del nuovo convento settecentesco.
La monumentalità del complesso, del quale la Chiesa è appunto parte integrante, è accentuata dalla centralità del luogo, posto sulla sommità dell’altura su cui è costruito il centro storico di Corinaldo.
La facciata della Chiesa è posta sul lato nord-ovest del complesso ed il suo campanile, alto circa 40 metri, domina oggi lo skyline del castello.
Di forma quadrata all’esterno, il campanile presenta pianta ottagonale all’interno, è realizzato con mattoni e si eleva per cinque piani.
La sacrestia adiacente il campanile, è delimitata in altezza da un piano sottostante ed un piano soprastante, appartenenti ad altra proprietà.
L’Ordine Agostiniano, benché mai numeroso, è sempre stato cospicuo nel patrimonio e tra i suoi Padri ha spesso annoverato componenti di famiglie illustri per nobiltà di origini o per cultura: è pertanto facilmente presumibile che la nuova Casa dell’Ordine dovesse manifestare anche in questa zona, nel pieno della sua fioritura economica, il prestigio raggiunto.
Resta tuttavia sconosciuto il nome del progettista, mentre sulle varie proposte progettuali, tornate recentemente in possesso dell’Archivio Storico Comunale, figura frequentemente il nome del capomastro costruttore: Domenico Egidi.
La soluzione definitivamente adottata è quella a croce latina, ad una sola navata con due altari laterali ricavati entro nicchioni ed altri due nel moderato transetto.
L’altezza del tempio è molto sviluppata e culmina nella cupola, che è coperta con un padiglione ottagonale con sovrastante lanterna.
Tutte le strutture portanti sono realizzate in muratura di mattoni per tutti gli spessori.
Sui muri longitudinali della navata sono appoggiate le capriate a sostegno della copertura composta da travi, travetti in legno e pianelle.
Tra le opere d’arte principali presenti abbiamo: l’altare maggiore in marmi policromi intarsiati; tele di Claudio Ridolfi (attualmente in esposizione presso la Pinacoteca Comunale Claudio Ridolfi) e di Cesare Maggeri; infine, la scenografica mensola in legno dorato reggente un prestigioso organo di Gaetano Antonio Callido.
L’edificio intero (Chiesa e Convento) è passato prima in uso e successivamente (1864) in proprietà del Comune.
Elevato a Santuario dedicato a Santa Maria Goretti Martire, nativa di Corinaldo e proclamata Santa il 24 maggio 1950, risulta oggi di proprietà del Ministero dell’Intero – Fondo Edifici di Culto (Prefettura di Ancona).
Dagli anni ’60-’70, i documenti d’archivio segnalano condizioni di degrado, soprattutto delle coperture, aggravato dagli eventi sismici che colpirono la zona nei primi ani ’70, che indussero l’Amministrazione comunale ad intraprendere un complessivo restauro dell’edificio ecclesiale, che terminerà nel 1987.
Dopo il sisma 1997 il Santuario vede un nuovo periodo di restauro, sia per opera del Comune che si è occupato della riparazione dei danni sismici al campanile, sia da parte della Soprintendenza, che ha eseguito un intervento complessivo di riparazione della copertura, finiture ed impianti, con lotti di lavori consecutivi, a partire dall’anno 2005 fino al 2018.
Il complesso risulta formalmente sottoposto a tutela con provv. del 20/12/1980.
Bibliografia:
- Villani V., I centri murati in età medievale, Ancona, 1975;
- Ciceroni F., Corinaldo. Giro delle mura con una nota storica, Corinaldo, 1978;
- Mariano F. (a cura di), La Fortificazione di Corinaldo, Roma, 1991;
- Pacheco A., Restauro della Chiesa di Santa Maria Goretti (Ex Chiesa degli Agostiniani di S. Nicolò) di Corinaldo (AN), Scheda intervento, in Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici delle Marche, Rimarcando. Bollettino n.5, Errebi Grafiche Ripesi, Falconara, 2011;
- Pacheco A., Corinaldo (AN) Santuario di Santa Maria Goretti, già Chiesa di S. Nicolò degli Agostiniani. Intervento di restauro a valere dei fondi otto per mille, Scheda intervento, in Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici delle Marche, Rimarcando. Bollettino n.8, Errebi Grafiche Ripesi, Falconara, 2014;
- Polverari P., Testimoni di pietra. Le epigrafi di Corinaldo dall’evo antico al secolo XVII, Corinaldo, 2005;
- Mariano F. (a cura di), Città e terre murate delle valli del Misa, Nevola e Cesano, Istituto Italiano dei Castelli – Sezione Marche, n.10/11, 2008-2009.
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